Entra in area riservata:
Entra in area riservata:
 

Modalità di custodia dei plichi in corso di gara: i chiarimenti dell’Adunanza Plenaria


L’omessa indicazione in ciascun verbale di gara delle singole operazioni idonee alla custodia dei plichi, quali, a titolo di esemplificazione, l’identificazione del soggetto responsabile della custodia dei plichi, ovvero il luogo di custodia dei plichi stessi, nel tempo che separa ogni seduta dalla successiva, non si traduce automaticamente in un vizio della procedura.

Pertanto, ogni contestazione del concorrente volta ad ipotizzare un’eventuale manomissione non può basarsi sul solo dato formale delle indicazioni che si rinvengono nel verbale redatto per ogni adunanza dalla commissione preposta all’esame delle offerte, ma deve essere suffragata da circostanze ed elementi che, su un piano di effettività ed efficienza causale incidano sulla c.d. genuinità dell’offerta.

Solo nel caso in cui sia positivamente provato, o quanto meno vi siano seri indizi, che le carte siano state manipolate negli intervalli fra un’operazione e l’altra, allora si ha un vizio invalidante della procedura concorsuale.

Questo il principio ribadito dall’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato, con la sentenza n. 8 del 3 febbraio 2014, con la quale è stato risolto il contrasto circa le modalità di verbalizzazione della commissione a salvaguardia della segretezza delle offerte, dell’integrità degli atti di gara e del pericolo di manomissione.

Come osservato dai giudici amministrativi, sia il codice dei contratti pubblici che il regolamento di attuazione non contengono prescrizioni di dettaglio in ordine all’espletamento di dette operazioni.

Pertanto, in assenza di specifiche regole procedimentali a livello di disciplina generale, il fatto che le modalità di conservazione non siano state accurate e rigorose, prevedendo ad esempio la chiusura in cassaforte o altro, non autorizza a presumere che la manipolazione vi sia stata, a meno che non vengano prodotte in tal senso prove o quanto meno indizi.

In tal senso si veda anche Consiglio di Stato, sez. III, sentenza n. 6235/2013.

 


Richiedi informazioni